Progettisti:
Luca De Sanctis, Ruggero Pedrini, Xu Yichen
Progetto:
Il concept proposto vuole indagare 3 temi principali:
-la con/naturazione
-la complessità formale e costruttiva
-l’innovazionesociale d’uso
Per far questo si è voluto inoltre conservare gran parte dei padiglioni, volendo lasciare testimonianza storica del polo esistente, mantenendo i corpi fieristici ed espositivi e realizzando un nuovo portale di ingresso, in sostituzione ai 3 piloni con timpano attualmente esistenti. Il nuovo blocco progettato è minimale nei suoi aspetti perimetrali, la composizione è semplice, per dialogare con l’intorno urbano secondo un linguaggio urbanistico di assoluta semplicità e rapporto sinergico con le pre esistenze,( nello specifico i 3 edifici con piazza frontali all’ingresso). La varietà è invece offerta dal design dei dettagli, dei rilievi, delle superfici interne ed esterne e dai colori-materiali-luci.
Il principio di questo potenziale intervento è quello di creare continuità con l’impostazione progettuale esistente ma rinnovando l’immagine complessiva, partendo appunto dal volume di “testa”.
Cambiare l’ingresso alla fiera, la sua immagine, la sua forma, il suo utilizzo è quello che noi riteniamo essere un approccio semplice, inciso e potenzialmente meno oneroso.
Il concept si ispira alla realizzazione di un edificio sia naturale che artificiale, creando un connubio tra antropizzazione e naturalizzazione, che come molte delle nuove architetture contemporane (di cui alcune riportate come suggestione nelle slides) propone un nuovo modo di intendere l’architettura e gli spazi ovvero come luoghi di interscambio uomo-natura.
Questo corpo di fabbrica ideato è formalmente complesso ed è realizzato con metodi generativi e parametrici di design, che permettono la creazione di un linguaggio architettonico sempre nuovo, globalizzato e contestualizzato allo stesso tempo, ispirato ad una composizione che si potrebbe chiamare “glocale”. Si è cercato di enfatizzare la creazione di spazi verdi, in tunnel tridimensionali e di realizzare un’ immagine della contemporaneità metaforica di assoluta ricercatezza con maglie progressive esagonali. Le maglie esagonali oltre ad essere dei moduli di assoluta flessibilità compositiva (ad espressione della varietà di utilizzo che il nuovo edificio potrebbe ospitare), permettono inoltre l’attecchimento e l’alloggiamento di piante sia nelle facciate verticali che in quelle orizzontali.
L’innovazione d’uso e la fruibilità di questo concept, sono espressi da un utilizzo sia interno che esterno del corpo di fabbrica. L’edificio suggerisce ad esempio la possibilità di essere scalato in verticale nella facciata principale. I tunnel sono intesi inoltre come giardini sia indoor che out door e come tunnel di “aspirazione e distribuzione” dei flussi sociali, creando una fruibilità atipica degli spazi e dei suoi percorsi, che genera assoluto movimento nell’architettura, rendendola viva in quanto vissuta. Sono inoltre pensate due pareti verdi laterali dove varie essenze e veri e propri orti urbani possono essere coltivati. Il tetto giardino inoltre è pensato come un’isola verde boschiva sopra l’edifico, che permette assoluto relax e l’ammirazione del paesaggio e dello skyline cittadino.
Il progetto sarà esposto a Milano presso l’Urban Center, dal 19 al 30 marzo 2015.